a cura di Padre Giuseppe Sinopoli

 

 

                                                                                                                                                                                ospizi

                                                                                                                                                                                presentazione

                                                                                                                                                                                conclusione

                                                                                                                                                                                pubblicazioni 

 

PREMESSA

 

 

 

Salendo dal litorale jonico verso la catena montuosa delle Serre, a diciassette chilometri da Soverato e a 34 da Serra S. Bruno, l’occhio del turista viene improvvisamente catturato da uno stupendo complesso monumentale, svettante su una collinetta, appena staccato dal centro abitato di. È il Convento dei Padri Cappuccini, con annessa la Chiesa, circondato da un ampio orto, ben ordinato e coltivato in ogni settore, volendo in tal modo i figli di San Francesco d’Assisi magnificare il Signore per le meraviglie che continua ad operare per il bene spirituale e materiale dell’uomo.

 

Il Convento costituisce un ottimo biglietto da visita di una interessante e graziosa cittadina, situata ad un’altitudine che varia dai 347 ai 925 metri sul livello del mare e al centro di un affascinante hinterland: Chiaravalle Centrale. Il cui territorio si estende su un’area di circa 23 Kmq nella quale prendono abitualmente dimora quasi 8.000 persone, che aumentano fino a circa 12.000 nel periodo vacanziero. Esse abitano in case sparse e nelle seguenti località: Centro, Acquamammone, Case Incenso, Clemenza, Difesa, Felicetta, Fracuso, Furna, Gatto, Pellegrino, Piano Pietra, Pirivoglia, Santa Lucia, Serra Rizzo, Servagno, Spirito Santo e Tripomelingi.

 

Chiaravalle Centrale è una comunità dedita prevalentemente all’agricoltura, ma cura anche con passione, perizia e creatività l’artigianato, l’attività commerciale e l’industria, in piena sintonia con l’evoluzione dei tempi ed il turismo parentale.

 

Sarebbe molto allettante ripercorrere l'excursus storico di Chiaravalle Centrale, sia pure per linee essenziali, e, in modo più articolato, del suo Convento, ma, dato che già ciò è disponibile e si può consultare, da chi ne fosse interessato, presso la Biblioteca Comunale o quella Conventuale, ci sembra inopportuno riproporlo qui.

 

Quello che noi vogliamo far conoscere, con queste pagine, sono, invece, le vicende storiche strettamente legate al periodo della ripristinazione e del riscatto del complesso conventuale, corredate da relativi documenti olografi inediti, messi gentilmente a disposizione dal ricercatore Dott. Agazio Mellace. In tal modo veniamo ad incastonare un altro piccolo tassello nel mosaico di questa bellissima ed importante presenza monumentale, di cui ne va particolar- mente orgogliosa non solo la Città che la ospita, ma anche l’intera Regione Calabra.

 

Prima di proporre integralmente la documentazione di cui sopra, ci sembra doveroso tracciare un breve profilo storico di detto complesso, aggiungendovi qualche altra interessante testimonianza olografa sul Convento, anch’essa inedita, e qualche altro piccolo contributo del popolo che ha voluto rendere più ricca di contenuti spirituali la sua Chiesa con una nuova presenza: quella del Beato Padre Pio da Pietrelcina, canonizzato il 2 maggio 1999, più moderna con l’elettrificazione della campana e più funzionale con la nuova sacrestia ed un comodo disimpegno.

 

Precede la parte conclusiva del volume, dedicata alla documentazione olografa, l’elenco dei Padri Guardiani, che siamo riusciti a recuperare, e quella dei Frati nati e morti in questa casa religiosa. E ciò non per mera vanità, ma come un atto di gratitudine dovuto verso le popolazioni di Chiaravalle Centrale e dintorni che hanno sempre accolto i Cappuccini con tanto amore e tanta venerazione.

 

Il nostro auspicio è che queste pagine si configurino come un gradito segno augurale di Pace e Bene anche a tutti coloro che, nell’itinerario giubilare, programmano una sosta in questa bella cittadina per visitare il Convento e la sua Chiesa, dai quali riprendere, poi, il cammino più ricchi e più gioiosi nel cuore e nella mente.

Espressioni di profonda gratitudine sono indirizzate a Salvatore Mantello per l’incondizionata disponibilità e serietà professionale nell’allestire, in tempi rapidi, nella sua rinomata litografia “SudGrafica”, questo volume: un bel regalo per il mio 25° di Sacerdozio.

 

Un cordiale e fraterno grazie anche al carissimo amico Domenico Scolieri per la consulenza documentale e per la preziosa e paziente lettura ortografica delle bozze.

 

 

Padre Giuseppe Sinopoli