a cura di Padre Giuseppe Sinopoli |
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PREMESSA
Più volte sono stato sollecitato, durante i corsi di formazione tenuti nelle comunità ecclesiali agli operatori pastorali, a scrivere le linee espositive riguardo alla missione al popolo, allo scopo di offrire un piccolo aiuto concreto soprattutto nella fase preparatoria, che, se fatta con tutti i requisiti, apre ampi spazi di ottimismo per la piena riuscita della missione.
Proporre un servizio che ispiri iniziative di formazione e di informazione, sfocianti in un progetto pastorale d’insieme ed interagente, concordato e condiviso operativamente da tutta la comunità, significa sintonizzarsi con l’attività apostolica del Cristo e con i segni dei tempi e offrire un aiuto all’uomo, specie a quello più povero, che gli consenta di aprire il proprio cuore all’amore di Dio e del prossimo e proiettarsi con il volto risplendente nell’immagine e somiglianza divina verso il Giubileo del 2000, cantando inni di gioiosa e solidale speranza.
L’uomo vuole incontrare il suo Signore, e la missione al popolo è un ottimo veicolo. Per questo il Papa e i Vescovi la stanno caldeggiando da diversi anni. Accoglierla nel piano pastorale e celebrarla nel miglior dei modi, vuol dire aprire il cuore al Signore, unico Salvatore del mondo; vuol dire vedere «cieli nuovi e terra nuova».
Padre Giuseppe Sinopoli
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