a cura di Padre Giuseppe Sinopoli |
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CONCLUSIONE
In questo opuscolo si è tentato di tracciare in modo assai sintetico delle linee indicative per la preparazione e la celebrazione della Missione al Popolo, linee ispirate al ministero del Cristo Gesù e al magistero della Chiesa, specialmente a quello del Concilio Vaticano II, ancora purtroppo poco recepito ed attuato1.
Lasciandosi condurre per mano dalla Parola divina e magisteriale, si riscopre una diaconia che, pur risalendo al cuore di Dio Padre fin dalla sua prima rivelazione al mondo con la creazione, si presenta a noi con un suo spazio e una ricchezza di contenuti e di orientamenti nuovi e originali, per rispondere alle attuali sfide dell’uomo e del suo habitat, che evolvendosi, esprimono nuove realtà e, quindi, nuove esigenze.
Luogo privilegiato di queste risposte è anche la sinagoga della Missione al Popolo nella quale Cristo si alza per leggere all’uomo, oggi come allora, il rotolo del profeta Isaia: «Lo Spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia del Signore» (Is 61, 1-2)2.
Padre Giuseppe Sinopoli
NOTE Cfr. Tma 36. Cfr. Tma 11.
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