a cura di Padre Giuseppe Sinopoli

 

 

                                                                                                                                                                                introduzione

                                                                                                                                                                                presentazione

                                                                                                                                                                                pubblicazioni

         

          

 

PREMESSA

 

 

Dovendosi trasferire i resti mortali del Padre Anacleto dal cimitero di Chiaravalle Centrale alla chiesa matrice di Melicucco, ho creduto opportuno tracciare un breve profilo della sua splendida figura cappuccina.

 

All’ombra del Poverello di Assisi e guidato dalla luce divina, questo figlio della nostra terra si è imposto, con la semplicità e la saggezza esperienziale degli umili, la povertà e l’austerità del discepolo di Cristo itinerante, come luminoso esempio di fedeltà vocazionale, zelante apostolo della Parola misericordiosa di Dio e servo appassionato dei poveri e degli ultimi. Inoltre ha riversato uno straordinario amore sulla natura e le sue creature, oggi tanto maltrattate e disattese nei loro diritti di giustizia, di solidarietà e di pace.

 

La presenza carismatica di Padre Anacleto, unta di pace e bene, che per tanti anni ha affascinato lo sguardo ed intenerito il cuore di innumerevoli persone, avvicinandole a Dio, possa ancora oggi «parlare» al nostro cuore ed essere, così, lievito di riflessione e ricerca di Dio e della sua misericordia.

 

Da ogni luogo conventuale in cui ha vissuto (Fiumara di Muro, Rombiolo, Chiaravalle Centrale, Catanzaro, Reggio Calabria e Lamezia Terme) e in ogni servizio fraterno (guardiano, direttore, professore e assistente provinciale) e ministeriale che ha svolto (evangelizzatore itinerante, confessore, direttore di anime), ha testimoniato la fede, la speranza e la carità nella grazia e nella gioia diCristo crocifisso e risorto.

 

Lo ha accompagnato passo passo la Vergine Maria, di cui era follemente innamorato e nel cui bacio si è spento alla luce di questo mondo per risplendere del Sole beatificante nel firmamento della Gerusalemme celeste.

 

I parenti da anni chiedevano a noi Frati di concedere loro la gioia di riavere i resti mortali del loro congiunto. Noi Frati, in verità, inizialmente abbiamo preso tempo, anche perché Padre Anacleto, sia per noi che per il popolo chiaravallese e di tutto il comprensorio, era e rimane una presenza assai cara e significativa.

 

Ma di fronte alle loro recenti insistenze e, soprattutto, alla notizia che i resti mortali del nostro confratello sarebbero stati accolti nella chiesa parrocchiale di San Nicola, abbiamo dato il consenso.

 

E così dopo circa 33 anni Padre Anacleto è ritornato tra la sua gente, nel luogo sacro dove è rinato alla grazia battesimale e dove ha detto il primo «sì» al Signore che lo chiamava alla Sua sequela.

 

Ora riposa nella chiesa matrice del suo paese natio, da dove si irradia il profumo della sua santità e l’incenso della sua preghiera, sperando che il Buon Dio susciti numerose e sante vocazioni religiose alla Chiesa e all’Ordine cappuccino per la Sua gloria e il bene delle anime.

 

Chiaravalle Centrale, 4 aprile 2001.

 

                                Padre Giuseppe Sinopoli